Firenze 19/03/2012 - Ho sempre voluto pensare che chi si comporta bene con gli altri aiutandoli ad avere una vita migliore; chi dona un po’ del suo tempo a fare attività di volontariato per essere di aiuto e giovamento a chi è solo o malato o che subisce violenza tutti i giorni; vivesse come in una campana di vetro, e che tutta quell’energia benefica che emanava contribuisse a farlo diventare come un muro di gomma sul quale la violenza potesse una volta per tutte, rimbalzare e tornare finalmente indietro a chi aveva creato tanto dolore, immunizzando così tutte le creature che prendeva sotto la sua ala di protezione.
E invece non era così. L’abbiamo visto in quest’ultimo anno. Di tutto è successo. Molti dei nostri animali ci hanno lasciato, per esempio alcuni ospiti di un canile di una nostra cara amica, che la vecchiaia e il freddo non hanno risparmiato. Alcuni dei nostri mici delle colonie e della strada che seguivamo e altri animali di famiglia.
Oggi è stata la volta in cui la “signora nera” è venuta a portare via Lilly per sempre, la canina di Ivette, Paolo e Stefano amici e sostenitori della nostra associazione.
Non conoscevo bene Lilly, quella canona bianca e nera pacioccona che a volte vedevo a passeggio, con il suo babbo Paolo, nella zona in cui lavoro, ma conosco la sua famiglia e soprattutto Ivette, la sua mamma, che tanto si prodiga per gli animali ed è sempre presente a tutte le nostre iniziative.
Sono certa che Lilly ha vissuto una vita piena di coccole, attenzioni e amore. So che per Lilly hanno fatto tutto ciò che c’era da fare e questo è ciò che conta, ma purtroppo anche lei non ce l’ha fatta, nessuno di noi, nonostante la passione e la dedizione che mettiamo per salvare chi è solo al mondo, sarà mai immunizzato contro quella “signora nera”.
La nostra Associazione è vicina a Ivette, Paolo e Stefano in questo momento buio e triste, sappiamo bene che il dolore che lascia la perdita di un animale è sempre lacerante.
Pimpi però voleva ricordare loro che adesso Lilly è felice e libera da tutto il male e soprattutto che ora può correre nel prato insieme ai suoi amici persi precedentemente.
Alessandra
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