Firenze 03 settembre 2011 - Adesso che sono passati quasi due mesi dalla tua morte, quello che avevamo scritto per te, e che avevamo tenuto in home page per questo tempo, è giusto metterlo a riposo in un angolo di questo blog come abbiamo fatto per gli altri amici di Pimpi, e non, scomparsi, dando così spazio a chi, come è successo a te prima di entrare nella nostra famiglia, si trova in difficoltà e cerca qualcuno che lo voglia amare.
Abbiamo anche bisogno di mettere un punto a questa triste storia, e succede sempre così quando siamo colpiti da una scomparsa di qualcuno che ami.
Caro Kirikù, siamo certi che tu sai che ti terremo sempre nel nostro cuore in un angolino riservato soltanto a te.
Resteremo, abbracciati, stretti per tutta la vita ed oltre.
Mamma, babbo, Pimpi, Poldo e Brigitta.
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Ultimo di una cucciolata, nato in una colonia felina di Roberta, i tuoi fratelli avevano già trovato famiglia, tu eri rimasto solo. Per trovarti un’adozione t’avevamo chiamato Nero. Quando a 4 mesi entrasti in casa nostra, eri un micino magrolino e tutto nero, pieno di coccidi. Ti mettemmo subito in camerina da solo per farti guarire dai parassiti e farti abituare alla nuova casa. Gli altri abitanti intanto potevano sentire il tuo odore e cominciare a capire che un altro loro simile stava entrando a far parte della famiglia. Poldo e Brigitta ogni tanto stavano fuori dalla camerina ad annusare, ma soprattutto Pimpi fu quello più curioso ed impaziente. Per farvi conoscere aprivamo un pochino la porta e voi vi annusavate. Quando guaristi ti lasciammo libero e vedemmo subito che avresti legato più che altro con Pimpi. Pimpi del resto con Poldo andava d’accordo sì, ma con Brigitta non tanto. I primi due gatti di casa sono stati Poldo e Brigitta e loro erano uniti, dormivano insieme, si facevano le pulizie a vicenda, giocavano, Pimpi era entrato dopo, ed essendo un carattere molto esuberante poco legava con loro, che avevano qualche anno di più ed avevano trovato un loro equilibrio. Cosa di meglio allora di un cucciolino? Di un micino a disposizione per i giochi? Di un micino da tirar su? Di un micino tutto per lui?!!!!! E da lì nacque la vostra amicizia, caro Kirikù.
I primi tempi stavate quasi sempre a giocare insieme, e correvate, e rotolavate sul letto, dormivate insieme, insomma eravate pappa e ciccia, facevate una bella confusione!!! Tu andavi però anche d’accordo con gli altri. Ti ricordi, addirittura Brigitta una volta stette con te nella cuccina perché il “piccino”, così ti chiamavamo spesso, aveva la febbre! Poldo spesso ti leccava! Tu non ti sei mai fatto troppo toccare, anche se non disdegnavi qualche carezza, dì la verità, caro il nostro birichino! Quando entrasti in casa nostra facevi le fusa, poi non l’ha più fatte, eppure non ci sembravi un gattino infelice, sembravi, forse per il tuo sguardo, un po’ distante da noi, un tipo un po' per i cavoli suoi, ma eri solo un micetto timido e certamente meno esuberante del tuo nuovo fratello Pimpi!! Comunque ti strusciavi alle nostre gambe, tenevi la coda, la tua lunga coda, alta con un bel ricciolo in cima. Quand’eri piccolo, da quanto era lunga la coda la tiravi sempre su per non farla strascicare in terra! Mentre crescevi i tuoi occhi erano semichiusi, era la tanta ciccia che avevi, poi da grande mettesti su un bel musetto, affusolato, davvero degno di un gatto e soprattutto di un gatto nero. Avevi una vocina flebile che sembrava quasi da femminuccia, ma nooooo, tu eri un bel maschietto!!! Quando Paolo si spogliava andavi a sdraiarti, di nascosto, sui suoi indumenti. Eri un micio bello, alto con zampine lunghe, un lucidissimo pelo striato tra il nero e il marrone, atletico, saltavi in alto dove gli altri non andavano. Ti muovevi sinuosamente. Anche da grande ti era rimasta l'abitudine di tenere la coda un po' sopra la schiena quasi per non farla toccare terra. Avevi i tuoi giochini preferiti, uno era di quelli dove si fanno le unghie e che hanno dei piani morbidi su cui stare. Ecco, tu ti attorcigliavi intorno per farti le unghie e poi salivi sull’ultimo piano e restavi lì, accucciato per ore, con la tua lunga coda nera giù. Oppure salivi prima sul pianoforte e poi su una cassa dello stereo, che stava sopra una mensola, e da lì scrutavi il mondo sotto di te. Non facevi il pane su di noi, ma nella tua cuccina, svelto svelto, e poi ti mettevi a dormire. T’avevamo soprannominato Ivo, Ciccioivo. La mattina, mentre facevi colazione, venivi di corsa e ti sedevi accanto a me, e aspettavi….. aspettavi, e neanche troppo pazientemente, la tua parte di biscotto! A te piaceva prenderlo con la zampina, lo facevi cadere, ci giocavi un po’ e poi lo mangiavi, ma neanche sempre! A volte cercavi di rubare il mio di biscotto, furbacchione! Ma a te piacevano anche patatine, popcorn, noccioline, insomma, tutto ciò che scricchiolava. Non appena sentivi scartocciare qualcosa correvi subito e ti piazzavi lì, bello seduto e pronto ad aspettare che cadesse il fico! Avevi l’abitudine di nasconderti sotto le coperte, o sotto il lenzuolo sul lettino in camerina, ti cercavamo e ti cercavamo e capivamo dove fossi solo dopo aver notato una pallina insolita sotto le coperte, ma tu feeermooooo, credevi che a rimanere immobile non ti avremmo scovato mai, ma invece…..
Ora Pimpi ha perso il suo migliore amico.
Caro Kirikù, sei sempre stato un tipo un po' ombroso, riservato, silenzioso, e in silenzio te ne sei andato. Eri piccino, avevi poco più di 2 anni. Non abbiamo potuto salvarti. I tuoi sintomi si sono fatti vedere quando era troppo tardi. Parte del tuo intestino era aggrovigliato, il tuo stomaco, ormai pieno di liquidi, non recepiva più nulla e si era gonfiato. Le veterinarie Elisa e Paola, che ringraziamo, hanno fatto il possibile, Elisa è venuta in ambulatorio pure a notte fonda, hanno tentato anche di operarti, ma il nostro bambino Kirikù non ce l’ha fatta.
Caro Kirikù, sei sempre stato un tipo un po' ombroso, riservato, silenzioso, e in silenzio te ne sei andato. Eri piccino, avevi poco più di 2 anni. Non abbiamo potuto salvarti. I tuoi sintomi si sono fatti vedere quando era troppo tardi. Parte del tuo intestino era aggrovigliato, il tuo stomaco, ormai pieno di liquidi, non recepiva più nulla e si era gonfiato. Le veterinarie Elisa e Paola, che ringraziamo, hanno fatto il possibile, Elisa è venuta in ambulatorio pure a notte fonda, hanno tentato anche di operarti, ma il nostro bambino Kirikù non ce l’ha fatta.
Adesso dormi tranquillo, accanto a Chicca, una canina di famiglia morta diversi anni fa. Con te il tuo topino preferito, una letterina di tutti noi, un pezzettino di biscottino (che a te piaceva tanto!) e i pelucchi dei tuoi fratelli, così non ti sentirai solo.
Pimpi va a giro per la casa forse a chiedere di te. Prima, appena ti chiamava, tu arrivavi sempre e vi facevate un sacco di moine e vi davate tanti bacini, ora invece non arriverà più nessuno. Ci penseremo noi a farlo sentire meno solo. Tu sii felice e scusaci se non siamo riusciti a salvarti.
Con tutto il nostro amore.
Con tutto il nostro amore.
Mamma, babbo, Pimpi, Poldo e Brigitta.
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