Caro Yoghi, mi dispiace tanto che non ti ho conosciuto, ma ho saputo tutto di te da Sarah. So che eri un canino che ha sofferto tanto nella vita, se così si può chiamare vita quella passata alla catena, o da solo in giro per la strada a cercare qualcosa da mangiare, una carezza da qualcuno, un riparo dalle fredde notti d'inverno, o un po' di fresco nelle torride giornate d'estate.
Sarah e Alfonso ti hanno portato a Firenze viaggiando per km e km, ti hanno fatto visitare dal veterinario e ti hanno curato come era stato loro consigliato. Con gli altri pelosi di casa, ti hanno fatto trascorrere gli ultimi giorni della tua vita in serenità, al caldo, in una cuccina morbida preparata proprio per te. Lo sapevano che tu eri ormai alla fine, ma ci hanno provato, e perlomeno gli ultimi momenti non l'hai vissuti da solo, ma con qualcuno che ti ha amato veramente, una nuova famiglia tutta tua. Tante persone ti sono state vicine portandoti medicine per curarti, o anche solo con il pensiero chiedendo come stavi. Ma non c'è stato nulla da fare, tu ce l'hai messa tutta, ma te ne sei andato, niente e nessuno ha potuto fermare la tua malattia e l'ignoranza e la cattiveria di quella gente che avrebbe potuto aiutarti prima.
Sai, caro Yoghino, un giorno ci incontreremo e quel giorno potremo finalmente conoscerci e giocare insieme su un prato pieno di fiorellini e farfalline.
Hai sofferto, povero Yoghi, ma adesso so che sei libero, felice e non da solo, gli altri nostri amici sono già lì ad aspettarti.
Pimpi
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